Patrizia Crippa


Parole Uomini Cose

-:img1:-Sottotitolato  "Platone, Wittgenstein e le conferme delle neuroscienze", questo libro ha una prefazione di Luciana La Stella e una postfazione di Pietro Andujar. È pubblicato da Aracne, nella sezione "Inconscio e Società", 2018 

Quarta di copertina: La filosofia è nata con la stuporosa visione del mondo come spettacolo, visione meravigliosa e inquietante insieme. L’uomo ne divenne il testimone. E così “vide” anche il suo pensiero, e le parole con cui pensava. Nacque l’“idea” della parola. Fu una vera rivoluzione: si inventarono l’astrazione, la logica, il metodo. Cose che noi mastichiamo come cibo corrente. Ma che ebbero un inizio. Anche il linguaggio divenne oggetto di ricerca. Il luminoso inizio di questa avventura, Platone, si confronta, nel volume, con la luminosa ricerca di Wittgenstein, per cogliere la stessa passione e la stessa intelligenza delle parole che parlano delle parole. E i due giganti vengono illuminati dai riflettori dell’odierna ricerca linguistica abbinata alle neuroscienze. I due filosofi e lo scienziato Andrea Moro non dicono certo le stesse cose, ma dicono la stessa cosa: indagano la natura del parlare, i suoi confini, il suo stretto intreccio con la natura delle cose e degli uomini. E a volte usano le stesse immagini, le stesse espressioni. Come a dire che dopo l’inizio siamo ancora all’inizio. Nuovo, ma sempre uno stuporoso e appassionato inizio.







Torna