I governanti e gli oggetti del mondo
 

La nostra indagine sul modo dei nostri governanti di rivolgersi ai loro concittadini prosegue con l’analisi dell’indice di riferimento, cioè del rapporto tra il numero di sostantivi e il numero di predicati verbali in un dato passaggio del testo. Tale analisi, nella terminologia dell’Accademia, è chiamata Forma Fonica 1. L’indice di riferimento, in un racconto orale ordinario, si situa tra 0,5 e 1,0. Al di sopra di 1 troviamo molti sostantivi rispetto al numero di verbi, un dato che caratterizza per esempio la poesia lirica; al di sotto di 0,5, abbiamo testi caratterizzati da una paucità di sostantivi, una onomapenia, tipica di condizioni quali l’Alzheimer, o anche la depressione. Che cosa vuole dire usare molti o pochi sostantivi? Vuole dire riferirsi molto o poco agli oggetti del mondo, nominare o meno gli oggetti, presentificarli o meno nel discorso. Una persona entusiasta, che si protende verso gli oggetti del mondo, è suscettibile di nominare tali oggetti; una persona depressa al contrario non “vede” il mondo; una persona malata di Alzheimer non trova le parole perché non si ricorda il nome delle cose. In un discorso ordinario, il parlante può mostrarsi più o meno aperto verso il mondo. Nominare gli oggetti del mondo significa offrire all’ascoltatore, destinatario del discorso, una condivisione, perché gli oggetti del mondo sono ciò che abbiamo immediatamente in comune.

 Il calcolo è semplice. Si prende un brano di testo di 100 parole. In questo brano si contano i sostantivi; poi si contano le forme verbali (contando per 1 le forme composte con l’ausiliario come per esempio “sono andato”, ma per 2 le forme con verbi servili, quali “devo andare”). Si divide il primo dato per il secondo, e abbiamo il nostro indice.

Applichiamo questo metodo alle cento prime parole dei discorsi che abbiamo già esaminato, quelli rispettivamente di Emmanuel Macron, di Angela Merkel, e della Regina Elisabetta, tralasciando solo il saluto iniziale (Françaises, Cari Concittadini, ecc).

Emmanuel Macron:  

Giovedì sera mi sono rivolto a voi per evocare la crisi sanitaria che il nostro paese attraversa. Fino a quel giorno, l’epidemia era forse per alcuni un’idea lontana, ora invece è diventata una realtà immediata, pressante.

Il governo ha preso, come vi avevo annunciato, disposizioni risolute per frenare la propagazione del virus. Gli asili, le scuole, i collegi, i licei le università sono da allora chiusi. Sabato sera i ristoranti, tutti i commerci non essenziali alla vita della Nazione hanno ugualmente chiuso le loro porte. I raduni di più di 100 persone sono stati vietati.

Mai la Francia // [aveva dovuto prendere tali decisioni]

Parole: 100

Sostantivi: 27

Predicati verbali: 11

Indice di riferimento: 27/11= 2,45

 

Angela Merkel:

Il virus corona sta cambiando radicalmente la vita nel nostro paese. La nostra idea di normalità, di vita pubblica, di interazione sociale - tutto questo è stato messo alla prova come mai prima d'ora.

Milioni di voi non possono andare al lavoro, i vostri bambini non possono andare a scuola o all'asilo, i teatri, i cinema e i negozi sono chiusi e, forse la cosa più difficile, ci mancano tutti gli incontri che sarebbero altrimenti dati per scontati. Naturalmente, in una situazione del genere, ognuno di noi è pieno di domande e preoccupazioni su come procedere.

Oggi mi rivolgo a // [voi in questo modo insolito …]

Parole: 100

Sostantivi: 23

Forme verbali: 12

Indice di riferimento: 1,9

 

La Regina Elisabetta:

Vi sto parlando in quello che so essere un momento di sfide sempre più pesanti. Un momento di frattura nella vita del nostro paese: una frattura che ha causato dolore ad alcuni, difficoltà finanziarie a molti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi.

Voglio ringraziare tutti coloro che sono in prima linea nel NHS, così come gli operatori sanitari e coloro che svolgono ruoli essenziali, che continuano ad adempiere disinteressatamente ai loro doveri fuori casa a sostegno di tutti noi. Sono sicura che la nazione si unirà a me per assicurarvi che ciò che fate è apprezzato e // [che ogni ora del vostro duro lavoro …ecc.]

Parole: 100

Sostantivi: 19

Forme verbali: 15

Indice di riferimento: 1,7

Commento: Fa piacere constatare che tutti e tre gli oratori hanno un indice di riferimento rispettabile, bene al di sopra della medietà standard dei testi di prosa parlata. Ed è interessante rilevare che l’indice più alto è quello di Emmanuel Macron. Anche senza addentrarci nel calcolo, è già immediatamente percettibile, nella sua modalità retorica, l’attenzione alla molteplicità delle categorie di cui parla, e la sua esigenza di nominarle ad una ad una. Per esempio, nel discorso pronunciato il 13 aprile, troviamo un’elencazione dettagliata degli operatori che sta elogiando:

«Et pourtant, grâce à nos efforts, chaque jour nous avons progressé. Nos fonctionnaires et personnels de santé, médecins, infirmiers, aides-soignants, ambulanciers, secouristes, nos militaires, nos pompiers, nos pharmaciens ont donné dans cette première ligne toute leur énergie» (Eppure, grazie ai nostri sforzi, ogni giorno abbiamo fatto progressi. I nostri funzionari e il personale sanitario, medici, infermieri, aiuti-infermieri, ambulanzieri, soccorritori, i nostri militari, i nostri pompieri, i nostri farmacisti hanno dato in questa prima linea tutta la loro energia).

Anche Angela Merkel, l’avevamo osservato, nomina volentieri le situazioni concrete, i bambini che non possono andare a scuola, gli adulti che non possono andare al lavoro.

Quanto alla Regina Elisabetta, ha ugualmente un indice alto, con la differenza che usa termini più astratti e si riferisce alle cose in modo più sintetico, come mostra il suo discorso, di quattro minuti.  

 

Giuseppe Conte:

Vorrei cominciare ringraziando prima di tutto, ancora una volta, i medici, gli operatori sanitari, i ricercatori che mentre vi parlo stanno lavorando senza sosta negli ospedali per combattere l’emergenza sanitaria, per curare i nostri malati. 

Il mio grazie va anche a tutti voi, che state rispettando le misure che il Governo ha adottato per contrastare la diffusione del virus.

Vi ringrazio perché so che state cambiando le abitudini di vita, state compiendo dei sacrifici, so che non è facile, ma sappiate che con questa vostre rinunce – piccole o grandi – stanno offrendo grande contributo prezioso al Paese.

L'Italia, possiamo // [dirlo forte, con orgoglio, ecc.] 

Parole : 100

Sostantivi: 19

Forme verbali: 20

Indice di riferimento = 0,95

Commento: Rispetto ai nostri standard, l’indice di riferimento del discorso di Conte, che è vicinissimo all’1, si situa nella parte superiore della fascia detta di “espansione del riferimento”, che va da 0,5 a 1. Tuttavia, se lo paragoniamo agli indici degli altri discorsi esaminati, dobbiamo riconoscere che è inferiore (il più “basso” essendo quello del discorso della Regina, con 1,7!). La conclusione è che il testo mostra un’apertura agli oggetti del mondo sufficiente, ma contenuta: che sia per una forma di controllo, di prudenza, o altro, lo lascio ai lettori ipotizzare. 

 

Boris Johnson:

Buon pomeriggio e grazie di essere venuti di nuovo
Oggi sono accompagnato dal Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak e da Jennie Harris, vice capo ufficiale medico.
Ieri ho affermato l’ambizione di questo governo di invertire la rotta contro il coronavirus in tre mesi. E voglio ribadire questa determinazione oggi.
Stiamo per farlo con i test. Stiamo per farlo con farmaci nuovi e con una tecnologia digitale nuova che ci aiuterà a vedere la malattia nel momento in cui è trasmessa, e pertanto, eliminandola, farla svenire.
Ma soprattutto adesso stiamo per sconfiggere questa malattia con un enorme sforzo per rallentare la diffusione riducendo il contatto sociale non necessario.
E […]

Parole: 100

Sostantivi: 23

Verbi: 19

Indice di riferimento: 1,2

Come gli altri oratori, Johnson ha un indice superiore all'unità (l'eccezione è Giuseppe Conte, leggermente inferiore con 0,95). quindi possiamo ritenere che in questo genere di comunicazione, cioè nel discorso pubblico, un indice uguale o superiore all'unità rappresenti la medietà. In altre parole un politico per essere efficace nel suo discorso deve avere un indice più alto che non un parlante medio nelle sue conversazioni ordinarie, mostrando un attaccamento certo agli oggetti del mondo, garanzia di concretezza. 

 
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