Giorgio Alleva e Giovanni A. Barbieri


Generazioni. Le italiane e gli italiani di oggi attraverso le statistiche

Donzelli Editore, Roma 2016, pp. 238, Euro 20,00.

Il volume racconta in sintesi novanta anni (dal 1926 al 2015) di storia italiana, tanti quanti sono gli anni in cui l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha sondato dai più diversi punti di vista e con strumenti di indagine numerica che consentissero un paragone diacronico, le vicende della vita, del lavoro, della salute, della ricchezza, insomma, dell'esistenza individuale, familiare e sociale, dei cittadini del nostro paese. Gli autori sono rispettivamente il presidente e un dirigente della ricerca dell'Istituto.

Non  si tratta di un saggio di statistica, ma di una narrazione, cioè di un racconto costruito mediante il montaggio, seguendo lo scorrere del tempo, di un gran numero di dati generali, utili di volta in volta a mettere in luce aspetti particolari della vicenda storica e quelle linee di tendenza in un certo senso strutturali che ne hanno caratterizzato lo sviluppo. Il titolo Generazioni viene dall'espediente narrativo scelto dagli Autori di inquadrare il periodo esaminato nelle figure simboliche di quattro donne, madre, figlia, nipote e pronipote, ciascuna rappresentante di una certa epoca, che insieme si trovano per festeggiare il compleanno della più anziana. Importante è anche, dal punto di vista concettuale, ricordare la periodizzazione seguita nei capitoli: il fascismo e la guerra ('26-'45), la ricostruzione ('45-'58), il miracolo economico e il baby boom ('58-'73), il conflitto ('73-'83), il riflusso ('83-'94), il ventennio che arriva al presente. Si tratta di un lavoro molto denso, le pagine sono fitte di dati, ma il filo narrativo lungo il quale essi sono articolati, insieme ai commenti che gli Autori, pur soliti a lasciar parlare i numeri, talvolta intercalano fanno sì che la lettura sia molto interessante.







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